Le piaghe da decubito sono parti di pelle e tessuto danneggiate da una pressione protratta che interrompe il flusso sanguigno diretto verso una zona dell’organismo. Le zone più colpite sono quelle dove per colpa della forza peso e la mancanza di movimento non è possibile un irrorazione sanguigna apropriata cioè la pelle delle natiche (sedere), delle cosce e dei talloni.
Le persone con il rischio più elevato sono quelle paralizzate, ma in realtà tutti coloro che sono costretti a letto usano la sedia a rotelle o non sono in grado di cambiare posizione possono soffrire di piaghe da decubito.
Le piaghe da decubito si sviluppano e progrediscono rapidamente e non sono di facile guarigione ma semplici misure preventive, possono salvaguardare l’integrità della pelle e evitarne l’insorgere.
Le piaghe da decubito si possono prevenire con l’aiuto di familiari o di personale sanitario competente, attento alle necessità del malato: ogni due – tre ore si dovrebbe aiutare il paziente a cambiare la posizione, per stimolare la circolazione del sangue infatti i cambiamenti frequenti di posizione sono l’unico modo per prevenire le piaghe da decubito facendo però attenzione all’attrito che si verifica durante lo spostamento infatti questo può danneggiare la pelle, rendendola più soggetta alle lesioni da decubito; il regime alimentare dovrebbe essere molto attento e regolare, così come l’igiene del corpo. Inoltre, è opportuno utilizzare degli aiuti specifici e mirati per la prevenzione delle piaghe, come cuscini, materassi, disinfettanti, bende, medicazioni.
Gli anziani tendono ad avere la pelle più sottile rispetto a quella dei giovani e quindi sono maggiormente suscettibili a danni dovuti anche a pressione di minore entità.
Vi sono 4 stadi per le lesioni da decubito:
I° STADIO: eritema fisso non riducibile alla digito-pressione, con cute integra
II° STADIO: ferita a spessore parziale che coinvolge l’epidermide e/o il derma. La lesione è superficiale e clinicamente si presenta come abrasione, una vescicola o un cratere poco profondo
III° STADIO: ferita a tutto spessore che implica danno o necrosi del tessuto sottocutaneo e che si estende fino alla sottostante fascia muscolare ma senza attraversarla
IV° STADIO: ferita a tutto spessore con estesa distruzione dei tessuti, necrosi o danno ai muscoli, ossa e strutture di supporto (es. tendini, capsula articolare, ecc.); spesso presenti tratti sottominati o fistolosi
Per curare le lesioni da decubito dovete chiedere di visionarle a un infermiere e possibilmente fargli eseguire le medicazioni.